"Sono solo canzonette" è una frase pronunciata da Eugenio Bennato durante una conferenza stampa al Festival di Sanremo nel 1992. La frase, apparentemente detta con tono di sufficienza, era una risposta a chi criticava la scarsa qualità dei testi delle canzoni in gara.
La frase è diventata un simbolo di una presunta superficialità dell'industria musicale italiana e, per estensione, della cultura di massa in generale. Da allora, viene spesso citata per commentare fenomeni considerati leggeri, banali o privi di valore artistico e culturale.
In realtà, il contesto era più complesso. Bennato, insieme ad altri artisti impegnati come Angelo Branduardi, voleva sottolineare che la musica popolare poteva e doveva affrontare temi sociali e politici importanti, e che non si doveva accontentare di essere mero intrattenimento.
La frase, decontestualizzata e semplificata, ha assunto un significato più ampio, divenendo quasi un motto per sminuire l'importanza della musica e dell'arte in generale. Ha contribuito a creare un dibattito (spesso sterile) sulla distinzione tra "arte alta" e "arte bassa", e sulla presunta superiorità della prima sulla seconda.
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